Cos’è la Fimosi?
La fimosi è una condizione in cui il prepuzio – la pelle che ricopre la punta del pene – non riesce a retrarsi completamente, causando disagio, difficoltà nell’igiene e, in alcuni casi, dolore.
Tipologie di Fimosi
Ci sono due tipi principali:
- Fimosi congenita: presente dalla nascita e spesso si risolve spontaneamente nei primi anni di vita.
- Fimosi acquisita: si sviluppa in età adulta, spesso a causa di infezioni, infiammazioni (come la balanite), traumi o patologie come il lichen sclerosus.
Sintomi e segnali di allarme
- Difficoltà nella retrazione del prepuzio, anche in stato di riposo
- Dolore durante l’erezione o la minzione
- Arrossamento, gonfiore o secrezioni anomale
- Frequenti infezioni urinarie o genitali
Cause della Fimosi
La fimosi può avere diverse origini, alcune naturali, altre legate a fattori esterni o a condizioni di salute. Ecco le principali cause da conoscere:
1. Cause congenite e sviluppo nei bambini
- Nei neonati e nei bambini piccoli, è normale che il prepuzio non si retrae completamente. Questa condizione tende a risolversi spontaneamente entro i 3-5 anni.
- Se persiste oltre questa età, si parla di fimosi patologica, che potrebbe richiedere un intervento medico.
2. Infezioni e infiammazioni
- Balanopostite: un’infiammazione del glande e del prepuzio spesso causata da scarsa igiene o infezioni batteriche.
- Lichen sclerosus: una patologia dermatologica che rende il prepuzio più rigido e meno elastico, favorendo la comparsa della fimosi.
3. Traumi e lesioni
- Piccole ferite dovute a rapporti sessuali o manovre forzate possono provocare cicatrici, che rendono il prepuzio meno elastico.
4. Igiene intima scorretta
- Una pulizia insufficiente può favorire accumuli di smegma e infezioni, che nel tempo restringono il prepuzio.
- Al contrario, lavaggi aggressivi possono irritare e causare microlesioni.
5. Condizioni patologiche associate
- Il diabete aumenta il rischio di infezioni fungine e batteriche, che possono causare infiammazioni croniche e fimosi.
- Infezioni ricorrenti o malattie autoimmuni possono contribuire alla perdita di elasticità del prepuzio.
Diagnosi della Fimosi
Riconoscere la fimosi in tempo è fondamentale per evitare complicazioni e scegliere il trattamento giusto. Vediamo come identificarla e cosa aspettarsi durante una visita specialistica.
1. Come riconoscere i sintomi
I principali segnali di fimosi includono:
- Impossibilità o difficoltà a retrarre il prepuzio, sia a riposo che in erezione.
- Dolore o fastidio durante i rapporti sessuali o la minzione.
- Infiammazione, arrossamento o gonfiore del prepuzio e del glande.
- Secrezioni anomale o cattivo odore, spesso legati a infezioni.
2. Visita specialistica: cosa aspettarsi dall’urologo/andrologo
Durante la visita, lo specialista:
- Esamina il prepuzio per valutare il grado di restringimento.
- Chiede informazioni sui sintomi (da quanto tempo sono presenti, se ci sono infezioni ricorrenti, ecc.).
- Valuta l’elasticità della pelle e l’eventuale presenza di cicatrici o infiammazioni.
3. Esami e test diagnostici (se necessari)
Nella maggior parte dei casi, la diagnosi è clinica, basata sull’osservazione. Tuttavia, in alcune situazioni possono essere richiesti:
- Tampone uretrale o esame delle urine (se si sospettano infezioni).
- Biopsia della pelle prepuziale (nei casi sospetti di lichen sclerosus).
- Glicemia e test per il diabete, se si sospetta un’origine metabolica.
Interventi Chirurgici per la Fimosi
Se le terapie conservative non funzionano o la fimosi è grave, l’intervento chirurgico diventa la soluzione più efficace. Vediamo quando è necessario e quali sono le opzioni disponibili.
Quando la chirurgia è necessaria?
L’operazione è consigliata nei seguenti casi:
- Dolore persistente durante l’erezione o la minzione.
- Infezioni ricorrenti del prepuzio e del glande (balaniti, postiti).
- Difficoltà nei rapporti sessuali a causa della scarsa elasticità della pelle.
- Parafimosi (prepuzio bloccato dietro il glande, emergenza medica).
- Presenza di cicatrici o lichen sclerosus, che impediscono il normale scorrimento del prepuzio.
Tipologie di intervento
1. Circoncisione totale
- Cos’è? Rimozione completa del prepuzio, lasciando il glande sempre scoperto.
- Quando viene consigliata? In caso di fimosi grave, infezioni ricorrenti o necessità di un trattamento definitivo.
- Vantaggi: Risolve il problema in modo permanente, riduce il rischio di infezioni e migliora l’igiene.
- Svantaggi: Il glande rimane esposto, con possibile ipersensibilità iniziale.
2. Circoncisione parziale
- Cos’è? Rimozione di una parte del prepuzio, mantenendo una copertura parziale del glande.
- Vantaggi: Meno invasiva della circoncisione totale, con minore impatto estetico.
- Svantaggi: Può non essere risolutiva se la fimosi si ripresenta.
3. Dorsal slit (dorsotomia prepuziale)
- Cos’è? Incisione verticale del prepuzio per allargarne l’apertura, senza rimuoverlo.
- Vantaggi: Procedura più rapida, utile in emergenza (es. parafimosi).
- Svantaggi: Il prepuzio resta, ma può cicatrizzare male e causare recidive.
4. Plastica prepuziale
- Cos’è? Un intervento conservativo che allarga il prepuzio senza rimuoverlo.
- Vantaggi: Mantiene il prepuzio, utile nei pazienti che vogliono evitare la circoncisione.
- Svantaggi: Possibile recidiva della fimosi, con necessità di ulteriori interventi.
Post-Operatorio e Recupero
Dopo un intervento per fimosi, è normale avere dubbi su tempi di guarigione, gestione del dolore e ritorno alla normalità. Ecco cosa aspettarsi e come affrontare al meglio il post-operatorio.
1. Cosa aspettarsi dopo l’intervento
Nei primi giorni è normale avvertire:
- Dolore e fastidio, soprattutto durante le erezioni notturne.
- Gonfiore e arrossamento intorno alla ferita.
- Lievi sanguinamenti, soprattutto nei primi due giorni.
- Sensibilità del glande, se si è sottoposti a circoncisione totale.
Tutti questi sintomi sono temporanei e si riducono gradualmente.
2. Cura della ferita e gestione del dolore
✅ Cosa fare:
- Lavaggi quotidiani con acqua tiepida e sapone neutro per prevenire infezioni.
- Applicare creme antibiotiche o cicatrizzanti prescritte dal medico.
- Indossare biancheria intima aderente e morbida per ridurre l’attrito.
- Assumere antidolorifici da banco (es. ibuprofene o paracetamolo) se necessario.
❌ Cosa evitare:
- Evitare sforzi fisici intensi nei primi 7-10 giorni.
- Non toccare la ferita con mani sporche.
- Non immergersi in acqua (piscine, mare, vasche) fino alla completa guarigione.
3. Tempi di recupero e ripresa dell’attività sessuale
- Prima settimana: riposo, attenzione alla ferita.
- Dopo 10-15 giorni: si può riprendere una vita normale, evitando movimenti bruschi.
- Dopo 3-4 settimane: in genere si può riprendere l’attività sessuale e la masturbazione, ma è importante ascoltare il proprio corpo.
- Dopo 4-6 settimane: la guarigione è completa nella maggior parte dei casi.
4. Complicazioni possibili e segnali di allarme
🚨 Quando contattare il medico:
- Sanguinamento abbondante o che non si ferma.
- Infezione evidente (gonfiore eccessivo, pus, febbre).
- Dolore molto intenso e persistente, non alleviato dagli antidolorifici.
- Problemi urinari, come difficoltà a urinare o bruciore anomalo.